Visita Optometrica in 10 fasi

Vision Comfort, il metodo di analisi visiva che ti fa vedere meglio

La nostra Visita Optometrica (o esame visivo, esame refrattivo, esame della vista)
strutturata in un protocollo a 10 Fasi

Ecco le 10 fasi descritte in dettaglio

Fase 1 - ANAMNESI + TEST DI VISIONE BINOCULARE

L’Anamnesi consiste in una serie di domande e primi test per capire qual è il tuo problema, la tua esigenza o cosa stai cercando.

Effettuare questo primo Step ci permette di mettere delle ottime basi per studiare come possiamo aiutarti e inoltre:

  • avere una panoramica di che rapporto hai con gli occhi, cioè se porti occhiali o lenti a contatto, se eventualmente hai dei problemi con questi ausili, oppure se non li ha mai portati ma hai affaticamento, sfuocamento o un qualsiasi altro sintomo;
  • ti chiediamo anche se assumi alcune tipologie di farmaci o fai terapie che possono influire sul sistema visivo;
  • vediamo come cammini, come muovi il capo, se assumi posture particolari, come fai fondamentalmente nella tua vita quotidiana, se sei una persona dinamica, se sei più sedentario/a, com’è la tua vita lavorativa, ecc.
  • chiediamo anche l’anamnesi di famiglia, per sapere se ci sono stati precedenti casi in famiglia con patologie agli occhi.

Se si salta questa fase conoscitiva, si rischia di non soddisfare le esigenze del Confort Visivo, con il rischio di andare a modificare eventuali abitudini quotidiane o basarsi su dei parametri esclusivamente tecnici senza tener conto di essere “persone diverse”.

Dall’anamnesi iniziale si ha un quadro più completo su come poter proseguire la visita optometrica.

Esempio: se una persona ha problemi di visione binoculare, molti test risulterebbero inutili o addirittura con risultati falsati, quindi è fondamentale saperlo per fare alcuni test basati solo sulla valutazione del singolo occhio alla volta.

Fase 2 - FORO STENOPEICO

Questo oggetto è una specie di benda con un piccolo foro al centro.

In una persona che ha un difetto visivo si può già capire, utilizzando inizialmente questo “occlusore”, se sarà in grado di vedere meglio… poiché guardando attraverso questo piccolo foro, andrà a mettere a fuoco solo su una determinata porzione di retina, eliminando così distorsioni varie.

É un po’ come vedere attraverso il foro della serratura, si limita il campo di visione, ma si vede nettamente bene quello che si ha di fronte e ci dà un grosso indizio su come poter procedere.

Esempio 1: una persona vede una lettera qualsiasi sfuocata, ma con l’uso del foro stenopeico la vede meglio… in fase di visita optometrica lavoreremo nel farla vedere meglio e studieremo gli occhiali appositi;

Esempio 2: una persona vede una lettera qualsiasi sfuocata, ma con l’uso del foro stenopeico NON la vede meglio… può esserci qualcosa che ne impedisce la visione, e consigliamo una visita dall’Oculista.

Fase 3 - PUNTO PROSSIMO DI ACCOMODAZIONE

Questo è un semplice test che serve per capire quanto l’occhio è in grado di incrementare il suo potere quando un oggetto si avvicina.

Ci sono dei valori di riferimento e già sapere inizialmente se una persona ha valori nella norma o no ci può indicare eventuali problematiche sull’utilizzo di certe lenti, eventuali segni di affaticamento, necessità di lenti correttive.

Punto importante di qyesto step è anche il Lang Test che serve per valutare lo sviluppo della visione binoculare. Nello specifico serve per capire l’idoneità della persona a poter essere sottoposta a test con i due occhi insieme e a certi test di bilanciamento.

Fase 4 - DOMINANZA: motoria e sensoriale

Tutti noi abbiamo una dominanza motoria, basti pensare alla mano con cui scriviamo, o il piede che appoggiamo per primo per camminare; anche negli occhi c’è una dominanza ovvero il nostro cervello percepisce circa il 75% delle immagini da un occhio e il restante 25% dall’altro che ci serve per la visione periferica.

Quindi in fase di Visita Optometrica, questo test, serve per identificare questa dominanza per poi effettuare alcuni test di rifinitura del potere delle lenti, tenendo sempre in considerazione che l’occhio dominante è sempre quello più sensibile alle variazioni.

Fase 5 - ANNEBBIAMENTO MONOCULARE

Serve per inibire quasi completamente il processo di contrazione del muscolo ciliare e garantire la una risposta accomodativa praticamente nulla.

In pratica si fa in modo di far rilassare la muscolatura interna dell’occhio (quella che è capace di far variare il potere del nostro cristallino in positivo… con un aumento del potere, in negativo con una diminuzione) attraverso l’uso di lenti con valore positivo, che per un 95% può equivalere alle “gocce” con l’anestetico (che possono essere usate solo da un Medico oculista) proprio per inibire l’accomodazione dell’occhio.

PS: Difatti l’oculista usa queste gocce anche per aver la possibilità di poter ispezionare il fondo dell’occhio al paziente con una forte luce, senza avere il problema della pupilla che si restringe, stimolata dalla luce.

Questo è uno step particolarmente importante perché ogni persona ha sempre una “risposta accomodativa” che incide e/o compensa un difetto visivo, quindi questo è l’unico metodo che abbiamo per quantificare questa risposta muscolare e valutarne l’eccessivo uso e le conseguenti problematiche che genera.

Senza questo step non siamo in grado di misurare realmente il difetto visivo e quindi gli occhiali potrebbero essere “fatti a casaccio”, e le principali conseguenze nel 90% dei casi è fastidio nell’utilizzare l’occhiale, abbandono dell’utilizzo dell’occhiale, affaticamento agli occhi con conseguenti mal di testa sia per una errata prescrizione delle lenti che per un eventuale non utilizzo dell’occhiale pur avendone il bisogno.

La fase dell’annebbiamento oculare la uso con tutte le persone di età inferiore ai 60 anni, perché in persone di di età superiore risulterebbe superflua come tecnica perché lo stimolo di compensazione, di un eventuale difetto visivo, non è più tale da poter influire sul risultato.

Fase 6 - MISURAZIONE DELLA VISTA E TECNICA DEL CILINDRO CROCIATO DI JACKSON

Detta anche “misurazione computerizzata della vista” che non è altro che mettere la persona davanti a un Autoref (macchinario che rileva parametri oculari) e leggere il foglietto che la macchina stampa; oggi ci sono macchinari molto precisi che danno valori molto vicini ai valori necessari per una prescrizione di lenti.

Precisi o vicini però non vuole dire esatti e confortevoli, quindi questo valore a mio avviso può servire da punto di riferimento per avere un’idea di che problema visivo abbiamo davanti, ma non può essere un valore finale di prescrizione, perché in oltre il 95% dei casi gli occhiali fatti con questo valore sono errati.

Io personalmente preferisco eseguire l’Esame Optometrico in modo manuale e preciso con l’annebbiamento per evidenziare una miopia (vista sfocata per lontano) o una ipermetropia (vista sfocata per lontano e vicino) e valutare e quantificare la presenza di un astigmatismo (che è un difetto visivo che può essere associato sia alla miopia che alla ipermetropia) dato dalla conformazione della nostra cornea.

Per fare questo utilizzo i cilindri crociati di Jackson che non è altro che una particolare lente che si usa durante l’esame della vista per determinare la presenza e l’entità di un eventuale astigmatismo presente nell’occhio.

Fase 7 - BILANCIAMENTO MONOCULARE PER RIFINIRE LA SFERA

Test del bicromatico (rosso/verde), test del reticolo a croce, test del +/- 0,25.

Utilizzo uno o più di questi test a seconda dell’età della persona o del tipo di difetto refrattivo che serve per bilanciare il potere della lente positiva o negativa correttrice, trovata in fase di ”annebbiamento”.

Questo è un successivo passaggio alla compensazione di un eventuale astigmatismo.

Ovvero ho rilevato un eventuale difetto visivo e ho trovato una sua compensazione, ho trovato un eventuale astigmatismo e lo ho compensato, adesso vado a fare una prima fase di bilanciamento, ovvero vado a verificare se c’è ancora da compensare con l’aumento di lenti per migliorare la vista e il comfort, oppure se devo diminuire il potere di una lente per non stressare troppo il muscolo dell’occhio, che come detto prima lavora sempre.

Anche qui ci sono vari test utilizzabili che scelgo in base al soggetto esaminato, per esempio in persone troppo anziane evito di usare un test dove si deve scegliere delle differenze di simboli o lettere su uno sfondo rosso e verde perché spesso avendo problemi di cataratta e/o cristallini artificiali, questa percezione dei colori può essere ingannevole, quindi la risposta potrebbe essere compromessa e quindi non valida.

Fase 8 - BILANCIAMENTO BIOCULARE

Dopo aver bilanciato gli occhi singolarmente, passo a un’ulteriore verifica di bilanciamento con entrambi gli occhi insieme, utilizzando test con filtri polarizzati o filtri dissocianti.

Questa ulteriore fase ripete alcune fasi precedenti, ma con l’utilizzo di entrambi gli occhi aperti; ricordiamo che annebbiamento, astigmatismo e bilanciamento monoculare, sono sempre fatti utilizzando un occhio per volta.

Valutando gli occhi singolarmente non abbiamo la certezza che gli occhi rispondano allo stesso modo a determinati stimoli di accomodazione.

Questa è un’ulteriore rifinitura del lavoro fatto in precedenza, ma adesso andiamo a tenere in considerazione anche la sinergia dei due occhi e come essi collaborano insieme.

Ovviamente possono essere necessarie alcune piccole modifiche di rifinitura per migliorare ulteriormente la qualità visiva e soprattutto il comfort del paziente.

Per fare questi bilanciamenti ho a disposizione vari metodi che utilizzo a mia scelta in base all’età della persona, al grado di collaborazione della persona, a volte ne uso anche più di uno se ho la sensazione che la persona abbia difficoltà a percepire alcune differenze.

Esempio: In persone con problemi di forie elevate (deviazioni nascoste degli occhi) evito di usare un test che utilizza un prisma dissociante molto forte, in pratica faccio in modo che la persona veda doppio e chiedo di valutare la qualità di alcune immagini, ma in questo caso molte volte il soggetto in esame o ha molto fastidio agli occhi o addirittura sopprime la vista in uno dei due occhi quindi non lo ritengo un test utilizzabile.

Fase 9 - CONTROLLO DELLO STATO ETEROFORICO DEGLI OCCHI

Verifico la presenza di eventuali deviazioni orizzontali e/o verticali degli occhi, sia al naturale che eventualmente con lenti correttive e ne quantifico il valore e valuto che la nuova gradazione non influisca sulle naturali forie della persona (deviazioni nascoste degli occhi) e che non crei uno squilibrio che potrebbe portare problemi di confort con le nuove lenti, incidere su postura, e posizioni del capo.

Questo è un fondamentale per una tollerabilità dell’occhiale e per il benessere generale della persona.

NB: Tutte le persone pur non sapendolo o non avendo problemi hanno delle leggere deviazioni degli occhi chiamate forie, che vengono evidenziate con opportuni test in fase di visita optometrica, se queste deviazioni non danno problemi alla persona essendo fisiologiche, non devono essere alterate per non generare squilibri o fastidi agli occhi e al conseguente utilizzo di occhiali.

Fase 10 - REFRAZIONE BINOCULARE E BILANCIAMENTO

Consiste nel rifare tutto l’esame refrattivo fatto in precedenza valutando sempre un occhio alla volta ma senza bendare l’occhio, penalizzandone la qualità visiva solo con una lente ma senza impedire la sinergia con l’altro occhio utilizzando un particolare test di bilanciamento del comfort degli occhi  in 3D, grazie a una innovativa apparecchiatura che abbiamo a disposizione.

In pratica con questo metodo non si inibisce completamente la risposta di autocompensazione degli occhi, che quindi continuano ad avere stimoli simultaneamente, e il soggetto esaminato molte volte è più in comfort perché gli sembra di vedere in modo più naturale durante l’esame.

Con queste tecniche si ottiene una correzione ottica e un massimo benessere nell’uso delle lenti.

dispositivi elettronici e occhi stanchi

Vision Comfort è anche in 3D